Bologna, 30/1/2001
Prot. n. 14/MB/mb
Ai Presidenti delle Cooperative di
Movimentazione merci
e p.c. – F. Tumino - ANCST Roma
e p.c. – G. Poletti – Legacoop E.R.
e p.c. – Ai Responsabili territoriali di comparto
LL.SS.
Cari amici,
il Comparto regionale delle cooperative di movimentazione merci riunitasi il giorno 30/1/2001, ha approfondito le seguenti questioni ed approvato il relativo documento.
Lo scenario in cui operano le cooperative di movimentazione sta velocemente evolvendo attraverso nuovi percorsi che produrranno cambiamenti importanti e radicali.
A fronte di una domanda sostenuta anche di livello qualitativo, rimane una difficoltà a produrre una offerta adeguata e puntuale, sia per carenza di mano d’opera, sia per carenze progettuali.
Permangono incertezze di prospettiva, carenze di solidità patrimoniale e di capacità d’integrazione ed innovazione.
Queste difficoltà sono acuite dall’aprirsi dei mercati, dall’entrata dei competitori internazionali, in particolare nel campo della logistica integrata che ha reali possibilità di sviluppo e di creazione di valore aggiunto.
Si auspica l’istituzione legislativa del pubblico registro delle imprese, per dare più regolamentazione e certezza alle attuali condizioni di competizione selvaggia.
Cresce sempre di più la necessità, anche in relazione alle evoluzioni dello stato sociale, di favorire e implementare, compatibilmente con le condizioni di legge, il ricorso alla previdenza integrativa, tramite i fondi pensione specificatamente istituiti, per garantire copertura previdenziale ai soci lavoratori interessati.
Al di là del percorso parlamentare del D.L. socio lavoratore, recentemente approvato al Senato e che si auspica concluso entro la legislatura, la necessità di una profonda revisione del DPR 602/70 si impone in relazione alle nuove condizioni del mercato del lavoro, caratterizzate da una cultura del tutto diversa rispetto a trent’anni fa.
Sotto la spinta della globalizzazione e della competizione internazionale, si sta passando da un sistema di garanzie di buon livello sia in materia di diritti sul posto di lavoro, che di assistenza e previdenza, a una situazione di ridotta protezione del lavoro e delle prospettive complessive di vita.
La concezione del lavoro e dell’organizzazione predominanti, nonché la conseguente legislazione, hanno teso a flessibilizzare le forme dei rapporti lavorativi.
Basti pensare, in questo senso, in relazione alle normative sull’interinale e sulla collaborazione coordinata e continuativa, alle continue spinte per renderli applicabili anche a settori e a figure professionali impropri.
In considerazione di quanto sopra, si evince che:
A questo fine:
A tutto questo si aggiunge il superamento nel 2001 del regime transitorio dell’IRAP, che a consuntivo contraddirebbe il principio dell’invarianza contributiva che l’ispirava e per cui si auspica la necessaria attenzione delle Regioni, nel cui potere sta, fin dal 2000, la variazione fino a un punto in meno della relativa aliquota del 4,25%.
A tal proposito esprimiamo forte preoccupazione per la decisione contenuta nel bilancio regionale di previsione 2001 di lasciare invariata l’aliquota.
Ciò comporterà aumenti di costo fra il 10 e il 20% nelle cooperative del comparto.
Ancor più grave sarebbe analoga decisione sulla previsione 2002: il totale superamento del regime transitorio comporterebbe infatti maggiori costi fino a oltre il 60%.
Essendo ciò incoerente con il principio dell’invarianza contributiva e insostenibile sui conti economici, ci troveremmo costretti ad attuare azioni di protesta che vorremmo evitare in una Regione che dovrebbe invece ritenere prioritari i problemi sociali ed occupazionali.
Tutto ciò comporta una nostra capacità di iniziativa a diversi livelli e nei diversi campi di intervento, che attueremo nei modi e nei tempi più opportuni, a cominciare dal presente documento.
Il Comparto Regionale Movimentazione Merci